
LA LEGNA MIGLIORE PER IL CAMINO O LA STUFA
La legna deve essere secca, ben stagionata (max 20% di umidità, invecchiata almeno 2 anni). Tenendo conto che non tutte le specie di alberi sono presenti ovunque e che il trasporto della legna è ridotto al minimo dati i costi molto alti, la scelta è in genere limitata alle specie che crescono nei nostri dintorni.
Tutti i legni hanno più o meno lo stesso potere calorifico relativamente al loro peso, ma poiché il legno duro è più denso, produce maggior calore in rapporto al volume. Il legno duro proviene dalle latifoglie (come rovere, faggio, noce, olmo, quercia, leccio, frassino) è meno resinoso e brucia più lentamente, producendo un calore più durevole. I legni dolci (abete, pino, pioppo, ontano, castagno, salice) invece, bruciando più rapidamente producono un calore più forte e sono ottimi per avviare il fuoco. Inoltre sporcano maggiormente il camino.
L’ideale è mescolare un 20% di legno dolce con un 80% di legno duro, di modo da unire il calore del primo e la durevolezza del secondo.
I legnami di qualità ottima sono la quercia, il frassino, il faggio, l’acero, gli alberi da frutto meno il ciliegio. Di qualità discreta sono invece il castagno, la betulla, l’ontano. Di qualità accettabile sono il tiglio, il pioppo ed il salice. Da evitare in generale i legni resinosi.
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17 Dic 2016